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28 nov 2014

IRPEF: costretti a variare le esenzioni, così non si possono fare



Il Comune vuole favorire i meno abbienti, ma il ministero dice che non si può fare. A Casciago l’amministrazione comunale si è trovata di fronte al niet di Roma in merito all’applicazione dell’imponibile Irpef: la delibera casciaghese prevedeva infatti esenzioni fino a 7500 euro e un’aliquota ridotta allo 0,5% fino al 15 mila euro (0,8% per tutti gli altri), ma a novembre, il 19, un mese abbondante dopo l’approvazione del bilancio di previsione, il Ministero dello Sviluppo Economico ha bloccato tutto, costringendo il Comune ad una virata. Nessuna comunicazione scritta, però, ma solo una telefonata con un funzionario che ha spiegato come le riduzioni delle aliquote possono essere applicate solo se fatte per tutti i redditi, non solo per alcune fasce: «Una decisione che ci ha lasciato perplessi - spiega il sindaco Zanotti -. Noi abbiamo messo in pratica quanto promesso in campagna elettorale, cioè l’aiuto alle famiglie meno abbienti. Evidentemente nonostante venti anni e più di parole, promesse e proclami, il tanto decantato federalismo e l’autonomia per gli enti locali non ci sono e i Comuni non sono liberi di decidere, nemmeno quando vogliono agire per il bene dei cittadini. Il Ministero non ci ha nemmeno risposto in via ufficiale, ma si è limitato a bloccare la nostra operazione senza aggiungere altro, lasciandoci in mezzo ad un guado». La giunta di Casciago è corsa ai ripari alzando l’esenzione fino a 10 mila euro e mantenendo l’aliquota dello 0,8% per tutti gli altri.
la Redazione Casciagonotizie

2 nov 2014

4 Novembre 2014

Il 4 novembre festa delle Forze Armate e dell’Unità Nazionale, ricorre nella data in cui nel 1918 venne posta fine alla Prima Guerra Mondiale con la firma dell’armistizio di Villa Giusti, che sanciva la vittoria dell’esercito italiano sull’impero austro-ungarico, divenuto nemico dopo un repentino cambio di alleanze all'ingresso nel conflitto il 24 maggio 1915. 
La firma arrivò dopo la battaglia di Vittorio Veneto, combattuta dal 24 al 31 ottobre, a cui seguì la ritirata delle truppe austriache fino alla firma dell’armistizio. In questi ultimi giorni di combattimenti fra feriti, morti e prigionieri, rimasero sul campo quasi 60 mila uomini, che si andarono a sommare ai caduti durante i 4 anni di conflitto, costati al solo esercito italiano oltre 500 mila vittime. 
La vittoria, seppur sancita ufficialmente dalla resa del nemico, lasciava alle sue spalle una scia di sangue e morti e inoltre oltre moltissimi reduci di guerra, che all'indomani della fine del conflitto si trovarono a dover fronteggiare il ritorno alla vita civile, senza lavoro, spesso menomati dai combattimenti e segnati dagli anni passati al fronte. 
la Redazione Casciago notizie