Casciago notizie

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15 giu 2015

Pane nostro alla scuola S.Agostino a Casciago


Riportiamo un interessante articolo apparso su Varesenews e che coinvolge la Scuola primaria S.Agostino di Casciago
“..Il profumo di pane, dall’inizio di quest’anno alla scuola elementare Sant’Agostino di Casciago, è diventato una consueta e gustosa realtà. Ogni settimana infatti i bambini possono cimentarsi con la preparazione di pane fatto esclusivamente con la pasta madre grazie anche alla donazione da parte di Whirlpool di un forno arrivato ad inizio anno. Venerdì 5 Giugno, la scuola ha voluto ringraziare l’azienda di elettrodomestici in un incontro durante il quale la coordinatrice del plesso di Casciago, Maria Campiotti, ha consegnato un bel pane fresco e profumato a Pierre Ley (Media Relation Manager dell’azienda): un modo molto concreto per dimostrare quanto è stata apprezzata questa donazione, vista anche nell’ottica di partecipazione alla locale realtà educativa. L’esperienza fatta dai ragazzi della maestra Maria è sicuramente parte integrante del programma scolastico di quest’anno centrato, nell’orbita di Expo 2015, sull’educazione alimentare in tutti i suoi aspetti; va però ben oltre l’essere un semplice appuntamento settimanale di tecniche applicate“: l’esperimento si è rivelato infatti molto importante dal punto di vista educativo poiché i bambini erano direttamente responsabili della conservazione della pasta madre e soprattutto un valido supporto per ragazzi iperattivi o con disturbi specifici della personalità. I risultati positivi di questa esperienza hanno acceso la creatività degli insegnanti della S. Agostino che coltivano (per restare in tema) varie idee su come espandere e migliorare quest’attività, magari anche destinando spazi finora inutilizzati e ancora da ristrutturare, a laboratori di cucina…”
La Redazione Casciagonotizie

12 giu 2015

A Casciago il Don dell'egnigmistica

Apprendiamo dalla stampa locale che Don Norberto Brigatti, parroco della Comunità Pastorale S. Eusebio, è stato citato nella famosissima rubrica “Leggendo qua e là” del più letto settimanale di giochi enigmistici.  Nel trafiletto viene descritto  un simpatico episodio, risalente agli anni in cui don Norberto era parroco a Busto Arsizio : per convincere i giovani frequentatori della parrocchia ad andare a Messa, li sfidava a carte, con la promessa che in caso di sconfitta i ragazzi sarebbero andati alla funzione religiosa della domenica successiva. Una vicenda “divertente” raccontato dal settimanale famoso in tutta Italia per i suoi giochi, ma anche per le sue rubriche ricche di aneddoti e informazioni, proprio come quella nella quale don Norberto è stato citato: evidentemente il parroco, appassionato di sport, contava molto sulle sue capacità al “tavolo da gioco” per recuperare le anime dei giovani bustocchi di allora alla causa della Chiesa. Un regalo inatteso per don Norberto, che proprio nel mese di giugno festeggia i suoi primi 35 anni di sacerdozio. GUARDA QUI: Don Norberto su La Settimana Enigmistica
La Redazione Casciagonotizie

In seguito all'articolo riportato riceviamo da don Norberto Brigatti la precisazione e la cronaca dei fatti realmente accaduti:


PER CHIARIRE….
Non ho fatto nulla per essere “ripreso” dalla settimana enigmistica di questa settimana. Nulla ho fatto per rilanciare la notizia su altre testate giornalistiche. La notizia riporta un fatto capitato ma… che va precisato per diritto di cronaca.  Chi non mi conosce potrebbe pensare: “Certo che questi preti ne inventano una più del diavolo! Sono ridotti alla frutta se devono organizzare partite per mandare i ragazzi a messa, povera chiesa”!  Io davanti a tale notizia avrei pensato proprio così. Chi mi conosce, in un modo più benevolo, si è incuriosito inviandomi messaggi di sfottò o di felicitazioni… Cosa era accaduto di strano a Busto Arsizio? Ecco la storia. Nella piazza della chiesa soggiornava un gruppo di ragazzi, di quelli che “creano problemi per partito preso” (descrizione gentile per non dire altro). Con loro ebbi discussioni, qualche diverbio fino ad arrivare ad un rispetto  reciproco conquistando autorevolezza verso “u parrino“. Bene, una sera presero da un panettiere dei sacchi di pagnotte divertendosi in una battaglia con il pane, conciando la piazza in un modo indecente a causa anche della pioggia notturna. Al mattino presto una triste visione con il pane ridotto in quel modo: il pane, con il significato che possiede per tutti noi! Chiamai il giornale locale e parlai con una giornalista  che, tra l’altro, era una ragazza che frequentava il precedente oratorio di Legnano. Spiegai il fatto dicendo che avrei impedito a loro  l’accesso all’oratorio dopo quel fatto così deprimente. Dissi anche che tenevo comunque con loro un certo rapporto, per non chiudere i contatti, sperando nel cambiamento delle teste. Per esempio, dissi a lei,  mi presto a giocare a carte non dicendo loro: “Chi perde paga” ma “chi perde va a messa” e, se avessi perso io, avrei pagato il gelato.  Un tipo di comportamento che si tiene tra amici scherzando o sbaglio? Disse più o meno così alla giornalista. Purtroppo il fatto venne “capito” in un altro modo: “Prete di Busto organizza partire di carte per mandare i ragazzi a messa”. Chiedo a voi se vedete delle corrispondenze tra il fatto e la notizia! La notizia poi fu battuta dall’Ansa e messa nel circuito nazionale: arrivarono telefonate da giornalisti di testate nazionali compresa la televisione regionale. Chiudiamo qui.
Con questa precisazione spero che il prete che si firma sia più intelligente dell’altro prete che organizza partite per spingere i ragazzi a messa!
Morale: se per una fatto del genere succede uno scambio di carte in tavola (riprendo la notizia, sic!), chissà cosa succede di tanti fatti quando sono filtrati dai giornalisti. Mi sono sempre detto che la professione del giornalista  dovrebbe essere una “missione” altrimenti si arriva al famoso “Roma per toma”. Senza nessun disprezzo per la professione ovviamente ma…
don Norberto

8 giu 2015

8 giugno Consiglio comunale



Andrea Zanotti, primo cittadino di Casciago, invia un comunicato alla stampa cercando di spiegare e commentare amaramente la situazione del bilancio imposta alle casse comunali.
«Perché i cittadini di Casciago non possono usufruire di strade asfaltate a puntino? Perché siamo costretti dalla dura legge dei numeri a rimandare iniziative che noi stessi percepiamo come significative e rilevanti per il nostro territorio? Casciago merita di più, lo sappiamo, ma a fronte di 20 milioni di euro in tasse che i nostri contribuenti versano allo Stato, nelle casse del Comune vengono trasferiti dal governo centrale soltanto 490mila euro! Di questi 185 mila euro sono soldi provenienti direttamente dalla tasse pagate dai nostri concittadini. Per non dire della famigerata TASI, un parte della quale, l’uno per mille dell’importo, viene detratta dal fondo di solidarietà destinato al Comune. Una cifra che per il nostro Comune ammonta a 192 mila euro. Un rapporto di 40 a 1! – commenta Zanotti – E il carico del fisco locale per i casciaghesi, anche in conseguenza, è purtroppo aumentato per poter garantire servizi essenziali come le scuole, la sicurezza, il supporto alle persone disagiate e il sostegno ai nostri cittadini anziani in difficoltà… Un esempio per tutti: spendiamo volentieri quasi 75mila euro all’anno in integrazione alle rette per persone ospiti di strutture socio­assistenziali e in aiuti alla tutela minorile oltre a quasi 74 mila per contributi alle scuole materne e il diritto allo studio».
Alla vigilia del dibattito in consiglio comunale che stasera (lunedì 8 giugno, ndr) affronta il tema dell’equilibrio finanziario, il sindaco di Casciago Andrea Zanotti entra nel vivo di una questione determinante per la gestione amministrativa: «Dobbiamo affrontare con serenità, ma anche con la giusta fermezza, questioni sulle quali è in gioco parte del nostro futuro di sostenibilità. Al drammatico contrarsi dei trasferimenti statali se ne assommano altri. Per esempio, come sopperire a una situazione per cui cittadini e imprese, certamente a causa di difficoltà contingenti, non riescono a pagare imposte locali? Ad oggi risultano non ancora pagate tasse locali riferite all’anno 2014 per un importo di circa 105 mila euro. Un insoluto che pesa sulla nostra capacità di operare e progettare in una logica di sviluppo di attività rispondenti ai bisogni dei cittadini. Questo avendo come vincolo l’equilibrio di bilancio».
Al Comune di Casciago non manca certo la capacità di razionalizzare la spesa: la nuova amministrazione guidata da Zanotti nel suo primo anno d’impegno ha puntato molto proprio su questo tema: «Abbiamo guardato in profondità al bilancio per razionalizzare le spese, tenendo conto che in dieci anni il personale si è ridotto dalle 18 unità del 2004 alle attuali 13. Sono certo che il lavoro di questi mesi servirà per impostare un funzionamento della macchina più efficiente ed efficace nei prossimi quattro anni di mandato. Devo anzi ringraziare tutti i collaboratori e gli amministratori per l’impegno e la determinazione che stanno mettendo in quest’opera preziosa per il futuro della nostra Casciago. Sono certo che, superate le difficoltà contingenti grazie anche all’intesa attività di questi mesi, potremo gettare le basi per avviare quelle iniziative che tutti i casciaghesi, io per primo, percepiscono come rilevanti per la nostra comunità».
La Redazione Casciagonotizie

2 giu 2015

2 giugno Festa della Repubblica


 festa della repubblica
La Festa della Repubblica italiana si celebra ogni anno il 2 giugno, in occasione dell’anniversario del referendum con il quale, tra il 2 e il 3 giugno 1946, gli italiani votarono per scegliere la forma istituzionale dello Stato tra repubblica e monarchia, dopo la fine del regime fascista a lungo appoggiato dalla famiglia regnante. I risultati ufficiali di quel voto, che per la prima volta nella storia italiana avvenne a suffragio universale, furono annunciati il 18 giugno 1946: 12.718.641 di italiani avevano votato a favore della repubblica, 10.718.502 a favore della monarchia e 1.498.136 avevano votato scheda bianca o nulla. In seguito a questi risultati, il 18 giugno 1946, la Corte di Cassazione proclamò ufficialmente la nascita della Repubblica Italiana. Ma la Festa della Repubblica fu fissata più tardi nel giorno del referendum, nel quale la repubblica era stata scelta dalla maggioranza degli italiani. 
Nel nord Italia la repubblica vinse in quasi tutti i centri urbani principali, mentre al sud il voto fu quasi ovunque prevalente per la monarchia (a Napoli 900 mila voti per la monarchia contro neppure 250 mila per la repubblica; a Palermo quasi 600 mila contro 380 mila); a Roma i voti per la monarchia furono più di quelli per la repubblica, di poco (circa 30 mila schede). La Festa della Repubblica venne celebrata ufficialmente per la prima volta nel 1948 e si fissò ogni anno il 2 giugno fino al 1977, quando a causa della crisi economica fu stabilito che venisse ricordata ogni anno la prima domenica di giugno (nell’anno precedente, il 1976, la tradizionale parata militare fu annullata a causa del grave terremoto che aveva provocato quasi 1000 morti in Friuli Venezia Giulia il 6 maggio). La data del 2 giugno fu poi ristabilita, insieme alle celebrazioni, dal secondo governo Amato con una legge del novembre 2000.
La Redazione Casciagonotizie