Casciago notizie

per ricevere informazioni da Casciago Notizie, iscriversi alla mailing-list scrivi a casciagonotizie@gmail.com





20 feb 2013

UN VOTO PER RISOLLEVARE IL PAESE !

Permetteteci, vorremmo richiamare l’attenzione di tutti utilizzando le pagine di questo blog perchè siamo di fronte ad un appuntamento cruciale per la vita della democrazia, il 24 e 25 febbraio prossimi siamo chiamati a votare, nella nostra provincia, per rinnovare non solo il Parlamento Nazionale, ma anche il Consiglio Regionale. Al prolungarsi ed aggravarsi della crisi sociale ed economica - che coinvolge non solo l’Italia ma anche l’Europa e interi Continenti - il nostro paese subisce anche gli effetti del degrado politico ed etico–civile, degli scandali continui di malgoverno, di disprezzo del bene comune, di uso privato delle risorse pubbliche, di collusioni con organizzazioni mafiose e malavitose. Una devastazione che mette a dura prova l’impegno di milioni di cittadini onesti, di tanti amministratori e politici che svolgono spesso in solitudine e con senso civico, i loro compiti.
Con questa consapevolezza, vorremmo esprimere che occorre contrastare innanzitutto il disimpegno, il “non andare a votare”, perché tanto non conta, non serve a niente, sono tutti uguali..... non è vero!
Bisogna andare a votare e invitare anche i dubbiosi, i delusi a farlo. E’ importante ricordare che “se non voti, altri votano anche per te”: votare non solo è un diritto, ma è anche un dovere. E non esaurisce l'impegno partecipativo alla vita democratica.
Crediamo ci sia la necessità che si giunga ad un’ampia convergenza di forze politiche e di nuove energie della società civile per garantire che, nella continuità di un risanamento dei conti pubblici, si facciano politiche del lavoro al primo posto, politiche sociali e familiari vere, al fine di proseguire un serio percorso di ricostruzione del nostro Paese.
Riteniamo che le priorità per un programma di ripresa e per uscire dalla crisi siano: la ricerca del bene comune, il lavoro, la qualità della vita, lo stato sociale e il contrasto alle disuguaglianze, la legalità, l’impegno per la pace e per il disarmo, l’ambiente, la terra e il patrimonio culturale. Ecco quello che ricerchiamo nei programmi dei candidati, partiti e coalizioni presenti

Bene comune
“Il bene comune, cioè l'insieme di quelle condizioni della vita sociale che permettono tanto ai gruppi quanto ai singoli membri di raggiungere la propria perfezione più pienamente e più speditamente.” (Gaudium et Spes, 26) Questa deve essere la prima preoccupazione, il principale riferimento di verifica costante del proprio agire, per chi si impegna nella politica e nel sociale. Questo è quello che vorremmo chiedere con il nostro voto, a tutti coloro che si candidano, anche alla luce dell’art.3 della Costituzione Italiana. A noi è sempre caro il valore della “politica come servizio”

Lavoro
I dati ci dimostrano che stiamo progressivamente distruggendo “lavoro”, precipitando a livelli di disoccupazione mai raggiunti dai tempi della ricostruzione post bellica, con una disoccupazione giovanile che ormai viaggia verso il 40%. Distruggere lavoro significa distruggere la dignità delle persone, distruggere saperi, annullare le condizioni di vita decorosa ed i diritti su cui si fondano i principi della cittadinanza. È impensabile rigenerare una democrazia forte senza rilanciare le possibilità di lavoro, un lavoro decente e non precario o povero al punto di condannare all’indigenza anche chi lavora.

Legalità , equità e lotta all’evasione fiscale
L'illegalità, la corruzione, gli abusi di potere - si sconfiggono solo costruendo una società più giusta. Non può esserci legalità senza uguaglianza, senza la creazione di nuovi posti di lavoro, senza politiche sociali, senza diffusione dei diritti, senza ridare opportunità alle persone più deboli, a chi è diventato debole o povero.
Non pagare le tasse vuol dire dare meno RISORSE alla sanità, alla scuola, ai bisogni fondamentali della comunità. O, meglio, chi non paga le tasse usa servizi pubblici pagati da chi le tasse le paga ! Pagare le tasse è un dovere e contrastare l’evasione è prima di tutto cultura di legalità da costruire con tutti gli strumenti possibili partendo dai giovani e dalla scuola.

Ambiente, Terra, Patrimonio culturale: il nostro tesoro
Far lavorare di più le imprese per salvare il territorio, mentre ora si lavora per distruggerlo, occorre inoltre incentivare il ritorno all'agricoltura, offrendo di essa una nuova immagine. Un percorso già messo in atto da alcuni coraggiosi giovani che stanno tornando all'agricoltura. Giovani che danno importanza alla formazione, alla professionalizzazione, all’innovazione e che sanno usare nuovi mezzi a partire da quelli tecnologici e informatici, dalle reti del consumo critico, che privilegia la salute e la qualità di vita, i chilometri zero, i gruppi di acquisto. E’ necessario incentivare queste modalità di ritorno all'agricoltura.

Grazie per l'attenzione, facciamo nascere una nuova Lombardia !
Gruppo consiliare Obiettivo comune
Andrea Zanotti
Stefano Chiesa
Dario Cecchin

5 commenti:

  1. per chi non lo conoscesse, mi permetto di publlicarlo nella sua interezza:

    Art. 3

    Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

    È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

    quanto hanno, e avete, ragione.

    RispondiElimina
  2. Art. 4

    La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.

    Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.

    ...LA POLITICA, O FARE IL POLITICO non è lavorare, ne concorre al progresso della società.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Buon giorno Sig. matsu sportacus, mi deve scusare, ma temo di non avere capito il senso del suo intervento, o quanto meno il finale e quindi cerco di spiegare il mio pensiero. Io credo che non sia la tipologia della professione a stabilire se è "lavorare" o no, ma è come questa professione viene svolta, con quali valori etici e morali sia perpetrata, con che competenze professionali viene attuata e in questo caso con che tipo di reponsabilità civica sia vissuta. Non mi sento di giudicare nessuno, ma posso tentare un'analisi della storia politica di questo Paese negli ultimi vent'anni e di conseguenza esercitare il mio diritto a partecipare alla vita democraticatica facendo il mio dovere di cittadino attraverso il voto. Fino ad oggi (!) ho la facoltà di scegliere persone che, a mio parere e conoscenza, possano rappresentarmi e delegare loro il buon Governo. Così come ho la facoltà di controllare il loro operato e di conseguenza comportarmi in seguito. cordialità Dario Cecchin

      Elimina
  3. ...ha capito perfettamente il senso.
    e ha colto altrettanto perfettamente il segno precisando e spiegando il suo pensiero in modo conciso, chiaro, e personale. magari qualcuno non si sofferma a leggere troppe righe, ma le poche di precisazione....
    e confermo, e conferma, la mia idea: alle prossime elezioni il mio voto è per lei e la sua lista.
    purtroppo però resta un fatto a mio parere indiscutibile:
    ...LA POLITICA, O FARE IL POLITICO non è lavorare, ne concorre al progresso della società. certamente non se è l'unica "occupazione".
    Solamente vivendo una situazione, una cittàdina, un problema se ne può realmente comprendere la portata.
    estraniarsi restando "nel palazzo" non fà bene a nessuno.
    non è il suo caso, non è il caso del dott. Zanotti che spesse volte ho visto - durante il mandato e non - girovagare, vivere con i casciaghesi la vita di tutti i giorni.
    saluti

    RispondiElimina
  4. Io penso che fare il politico , dà dà fare , occorre capire per cosa il politico si dà dà fare .
    Fillo Sofo

    RispondiElimina