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12 giu 2015

A Casciago il Don dell'egnigmistica

Apprendiamo dalla stampa locale che Don Norberto Brigatti, parroco della Comunità Pastorale S. Eusebio, è stato citato nella famosissima rubrica “Leggendo qua e là” del più letto settimanale di giochi enigmistici.  Nel trafiletto viene descritto  un simpatico episodio, risalente agli anni in cui don Norberto era parroco a Busto Arsizio : per convincere i giovani frequentatori della parrocchia ad andare a Messa, li sfidava a carte, con la promessa che in caso di sconfitta i ragazzi sarebbero andati alla funzione religiosa della domenica successiva. Una vicenda “divertente” raccontato dal settimanale famoso in tutta Italia per i suoi giochi, ma anche per le sue rubriche ricche di aneddoti e informazioni, proprio come quella nella quale don Norberto è stato citato: evidentemente il parroco, appassionato di sport, contava molto sulle sue capacità al “tavolo da gioco” per recuperare le anime dei giovani bustocchi di allora alla causa della Chiesa. Un regalo inatteso per don Norberto, che proprio nel mese di giugno festeggia i suoi primi 35 anni di sacerdozio. GUARDA QUI: Don Norberto su La Settimana Enigmistica
La Redazione Casciagonotizie

In seguito all'articolo riportato riceviamo da don Norberto Brigatti la precisazione e la cronaca dei fatti realmente accaduti:


PER CHIARIRE….
Non ho fatto nulla per essere “ripreso” dalla settimana enigmistica di questa settimana. Nulla ho fatto per rilanciare la notizia su altre testate giornalistiche. La notizia riporta un fatto capitato ma… che va precisato per diritto di cronaca.  Chi non mi conosce potrebbe pensare: “Certo che questi preti ne inventano una più del diavolo! Sono ridotti alla frutta se devono organizzare partite per mandare i ragazzi a messa, povera chiesa”!  Io davanti a tale notizia avrei pensato proprio così. Chi mi conosce, in un modo più benevolo, si è incuriosito inviandomi messaggi di sfottò o di felicitazioni… Cosa era accaduto di strano a Busto Arsizio? Ecco la storia. Nella piazza della chiesa soggiornava un gruppo di ragazzi, di quelli che “creano problemi per partito preso” (descrizione gentile per non dire altro). Con loro ebbi discussioni, qualche diverbio fino ad arrivare ad un rispetto  reciproco conquistando autorevolezza verso “u parrino“. Bene, una sera presero da un panettiere dei sacchi di pagnotte divertendosi in una battaglia con il pane, conciando la piazza in un modo indecente a causa anche della pioggia notturna. Al mattino presto una triste visione con il pane ridotto in quel modo: il pane, con il significato che possiede per tutti noi! Chiamai il giornale locale e parlai con una giornalista  che, tra l’altro, era una ragazza che frequentava il precedente oratorio di Legnano. Spiegai il fatto dicendo che avrei impedito a loro  l’accesso all’oratorio dopo quel fatto così deprimente. Dissi anche che tenevo comunque con loro un certo rapporto, per non chiudere i contatti, sperando nel cambiamento delle teste. Per esempio, dissi a lei,  mi presto a giocare a carte non dicendo loro: “Chi perde paga” ma “chi perde va a messa” e, se avessi perso io, avrei pagato il gelato.  Un tipo di comportamento che si tiene tra amici scherzando o sbaglio? Disse più o meno così alla giornalista. Purtroppo il fatto venne “capito” in un altro modo: “Prete di Busto organizza partire di carte per mandare i ragazzi a messa”. Chiedo a voi se vedete delle corrispondenze tra il fatto e la notizia! La notizia poi fu battuta dall’Ansa e messa nel circuito nazionale: arrivarono telefonate da giornalisti di testate nazionali compresa la televisione regionale. Chiudiamo qui.
Con questa precisazione spero che il prete che si firma sia più intelligente dell’altro prete che organizza partite per spingere i ragazzi a messa!
Morale: se per una fatto del genere succede uno scambio di carte in tavola (riprendo la notizia, sic!), chissà cosa succede di tanti fatti quando sono filtrati dai giornalisti. Mi sono sempre detto che la professione del giornalista  dovrebbe essere una “missione” altrimenti si arriva al famoso “Roma per toma”. Senza nessun disprezzo per la professione ovviamente ma…
don Norberto

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