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4 mag 2010

Dare cuore ad un progetto

Pubblichiamo, da Varese News di oggi, un estratto del bel pezzo di Tommaso Guidotti, bell'esempio di come si possa costruire una comunità passando anche attraverso lo sport.
"Van Basten sfida Pelè a Morosolo
Giocare a calcio improvvisandosi Van Basten, Milito, Maradona o Pelè. A Morosolo si può. Magari non tutti hanno le doti tecniche del Pibe de Oro o lo stacco del Cigno di Utrecht, ma all’oratorio di piazza Giovanni XXIII tutti possono giocare, divertirsi, sfidarsi e provare a vincere. Si tratta del “Social Football”, un’idea innovativa, suggerita da don Norberto Brigatti, parroco della Comunità di Sant’Eusebio che comprende le parrocchie di Luvinate, Barasso, Morosolo e Casciago. In pratica si tratta di iscriversi (10 euro), scegliere il nome di un giocatore professionista (chi si iscrive prima ha la prelazione), andare al campo di gioco ogni domenica alle 17 ed aspettare l’estrazione. Sì, perché non si gioca con una squadra definita, ma ogni domenica si può capitare con il ventenne e fantasioso Pirlo, con il quarantenne un po’ appesantito Marchionni, con il veloce Baresi o con il lentissimo Milito. Un modo per unire e creare un clima di comunità difficilmente rintracciabile sui campi di qualsiasi serie e categoria.

«La prima volta ho visto quest’esperienza a Legnano, poi l’ho trasportata nella parrocchia di Santa Maria Regina di Busto Arsizio ed ora qui – spiega don Norberto -. È il secondo anno che lo facciamo e i risultati sono positivi. Possono giocare i piccoli e i grandi, senza quel clima competitivo che caratterizza i campionati “ufficiali”: c’è l’estrazione a sorte delle squadre, si può capitare con uno forte o con uno scarso, l’importante è esserci. Anche i litigi sono limitati: se infatti si prende un calcione da un giocatore, il rancore dura poco, perché la domenica dopo può capitare nella tua stessa squadra». Interessante anche il sistema di assegnazione dei punti: li prende il singolo, 3 punti se si vince, 1 se si perde, 0 se si è assenti. Non solo: ci sono anche le domande alle quali rispondere sul sito che danno punti e una classifica a parte per i goleador: «Il bello è che non è detto che vinca il più forte: se una schiappa gioca sempre ed è fortunato nelle estrazioni può arrivare alla fine e vincere», aggiunge don Norberto.........
Tommaso Guidotti"

5 commenti:

  1. Quello che è evidente è che la chiesa supplisce, con una lodevole iniziativa, alla completa inerzia dell'amministrazione comunale, del sindaco e dell'assessore alla "cultura". Grazie per la notizia e auguri a Don Norberto.
    Giovanni C.

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  2. Dare cuore ad un progetto è una nobile proposta che onora chi la propone e la persegue. Vorrei vedere e sentire nobili proposte anche da parte dei nostri amministratori. Purtroppo dal comune nulla trapela, tutto avviene nelle segrete stanze. E il P.G.T?, niente, nessuna parola, nessuna iniziativa da parte della giunta. Ma i cittadini di Casciago, coloro che hanno scelto il nostro paese perchè è ancora bello, perchè è ancora bello e gode di un panorama superbo e invidiato da molti, perchè si respira ancora una certa aria, lo sanno che cosa si sta preparando?. vorrei sentire qualche parola da parte di chi di dovere, Il silenzio che tutto sopisce non invoglia all'ottimismo, ha scelte che propongono un modo corretto di uso del territorio. Ma lo sa la gente che tra i compiti dell'A.C. vi è anche l'obbligo della consultazione, l'obbligo della partecipazione attiva della cittadinanza alle scelte che governeranno il comune nei prossimi anni?. Le voci che si sentono in giro non sono ottimistiche. Cittadini state attenti, si sta preparando un nuovo sacco di Casciago. Non dimenticate che la grande speculazione è avvenuta sotto le amministrazioni Castelbarco Baroni.(ricordate anche che Maroni ha detto chiaramente che quelle amministrazioni dovevano essere il faro del suo modo di governare) Ricordate anche che uno dei più bei giardini all'italiana realizzato dal grande architetto paesaggista Alemagna è stato violato nella sua interezza dalla voglia di speculazione di Castelbarco. Se volete documentarVi andate in Comune e fatevi dare il libro che narra la storia della villa Castelbarco e capirete molte cose.
    Un saluto a tutti
    UmbertoD.

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  3. Sempre per rimanere nell'ambito di dare cuore ad un progetto, vorrei suggerire al Sindaco e al competente Assessore, nonchè ai vari consiglieri delegati che gravitano attorno a Morosolo, l'utilizzo a fini energetici della polla d'acqua che germoglia da alcuni giorni davanti alla proprietà Bulgheroni in quel di Casarico (rotonda stazione) e che nessuno, dico nessuno amministratore o tecnico incaricato dall'amministrazione comunale, si è premurato di verificare come mai la stessa si manifesta così di freguente.
    giovanni c.

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  4. Mi permetto esprimere una preoccupazione personale. Voci insistenti danno per certa la vendita, da parte della proprietà, della Villa Gui, (per intenderci quel bellissimo edificio, anche se in cattivo stato di manutenzione, che si trova proprio di fronte al comune) Le voci che corrono dicono che la villa verrà trasformata in un residence con piccoli e costosissimi appartamenti e con la trasformazione in una specie di S.P.A. con ingresso dal viale della scuola media al fine di permettere l'accesso, al parco, della automobili che inevitabilmente saranno di proprietà dei fruitori della struttura.
    Da quanto mi risulta, la villa gode di una seria protezione da parte della Sovrintendena ai beni architettonici della Regione Lombardia.
    Il piano Regolatore vigente prevede il"mantenimento di tutte le facciate, dell'androne di ingresso e conservazione del portico di collegamento, fra i due cortili interni, nonchè del colonnato della facciata principale. Divieto di cambiamento d'uso delle serre."Ora io mi chiedo, dove troveranno lo spazio per la creazione le strutture della S.P.A.?. Sempre le voci dicono che l'accordo con l'Assessorato è già stato trovato.
    sarebbe utile sapere qualcosa in merito.

    Francesco

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  5. Come agente immobiliare ho avuto modo di incontrare il capo dell'ufficio tecnico Arch. Riccardi e l'ex assessore Brovedani al fine di poter capire se vi erano margini per intervenire sulla villa Guj. Le risposte sono sempre state negative o comunque improntate a difficoltà insormontabili. Ora si sente dire che è tutto appianato, l'U.T. non ha più nulla da eccepire e il nuovo assessore si muove nel senso di lasciar fare, come si addice a chi si muove in sintonia con personaggi che si propongono di trarre vantaggio da speculazioni edilizie ben articolate e di sicura convenienza. Non so se questo è un bene per Casciago ma cosa volete, così vanno le cose quando ad amministrare i comuni sono persone che non nutrono simpatia per tutto quello che è storia e cultura.
    Mi dispiace ma non vedo la volontà di difendere i beni culturali e il territorio da parte dell'amministrazione comunale in carica.
    Giovanni C.

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